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Intervista Teresa Capezzuto
INTERVISTA A TERESA CAPEZZUTO
Ciao Teresa, vuoi parlarci un po’ di te?
Un saluto a te, Mauro, e a tutti i numerosi lettori. Scrivere, scrivere e ancora scrivere, per poi far assaporare e conoscere le mie storie e le mie poesie al pubblico, di piccoli e grandi lettori! Questa sono io in sintesi. Sono autrice, certo, ma anche insegnante e giornalista. Diciamo che la scrittura e la lettura di qualità fanno parte del mio lavoro, oltre che essere una mia grande passione.
Hai mai scritto una storia nata dall’idea di un bambino?
Ogni autore trae ispirazione dalle proprie esperienze culturali e di vita. Quella scintilla, quell’idea che ti porta a dare vita a personaggi e storie sempre nuovi può arrivare anche dall’osservazione delle bambine e dei bambini di oggi, guardandoli negli occhi, ascoltandoli, dando voce alle loro emozioni, riempiendo vuoti… I bambini vengono prima di tutto, sono il nostro pubblico di ascoltatori e lettori...
Vuoi offrirci un assaggio dei tuoi libri per bambini e ragazzi?
I miei libri sono da sfogliare, leggere, osservare, toccare, ma anche da disegnare, colorare, inventare. Sono, per così dire, interattivi per imparare divertendosi. Attualmente per bambini e ragazzi ho pubblicato, per Edizioni il Ciliegio, Gol alle porte del Sahara, un racconto interattivo rivolto ai bambini della scuola primaria, come gli albi La giornata è più bella e La banda delle scope, sempre con le illustrazioni originali e briose di Albertina Neri. Davvero, con un buon libro, si scoprono mondi infiniti e si stringono nuove amicizie con i personaggi della storia. Questo è il più bel riscontro della mia produzione letteraria, oltre ai vari premi ottenuti. Scrivo anche per adulti e ho esordito con due raccolte di poesie: Autentica (2018) e Particolare (2019), entrambe pubblicate da Genesi Editrice.
La banda delle scope è la tua nuova fatica letteraria. Ci dai un’anteprima di questo albo illustrato per bambini dai tre anni in su?
La banda delle scope è una storia dove s’incontrano sorpresa e incanto, divertimento e arguzia, con protagoniste sette scope sorelle osservate nelle loro variegate azioni dallo sguardo attento dell’uccellino Cip, invitando i lettori a sorridere ancora e ancora come i bambini sanno fare. L’albo si sofferma con leggerezza sull’importanza di prendersi cura delle persone e degli spazi dove si vive, allargando la prospettiva dall’iniziale dimensione familiare della strana casa-castello a quella collettiva degli abitanti del paese, diventando un racconto per tutti.
Secondo te qual è il “superpotere” della letteratura per l’infanzia?
La letteratura per l’infanzia mi appassiona per quel senso di stupore e meraviglia che riesce a favorire accompagnando all’esplorazione di sé, degli altri e del mondo, in un’esultanza di emozioni e colori in grado di aprire infiniti canali comunicativi. Quando si crea una storia è fondamentale guardare il mondo con occhi nuovi ogni giorno e raccontarlo da diversi punti di vista e prospettive anche inconsuete, attraverso parole, immagini, suoni e ritmi scelti con cura e mai banali.